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Leggere e vedere

Vegetariane si diventa

 

 

di Monica Lanfranco (prima parte)

 

Per alcune è una scelta consapevole, per altre una necessità salutista che è poi diventata abitudine e stile di vita: certo è che essere vegetariane oggi, ovvero eliminare dalla dieta quotidiana carne e pesce, è una realtà sempre più frequente, crea meno stupore nella nostra società, rispetto a 20 anni fa, e quindi meno disagi per chi decide di cambiare alimentazione. Molti personaggi famosi del mondo dello spettacolo, della cultura e della politica hanno optato per la dieta vegetariana, decisione che per alcuni ha significato anche assumere nette posizioni animaliste. Prendete per esempio Marina Navratilova, celebre tennista che a livello mondiale è stata una delle atlete più forti degli anni ’80: di recente ha posato gratuitamente, in quanto vegetariana, per una pubblicità contro le pellicce.  

Le fanno degna compagnia un’altra sportiva come Emanuela di Centa e molti nomi legati alla bellezza e allo charme in entrambi i sessi: da Michelle Pfeiffer a Kim Basinger, da Richard Gere a Brad Pitt, per finire con Tina Turner e Sting. E l’elenco sarebbe ancora molto lungo. Vip a parte in tutto nel mondo sono milioni le persone vegetariane.

La più grande concentrazione del pianeta si trova in India, dove l’83% dei 680 milioni di cittadini professa l’induismo, religione che prevede il vegetarianismo come estensione dell’ahimsa, il principio della nonviolenza verso tutti gli esseri viventi. Tra le icone del pensiero vegetariano internazionale risplendono le figure di Ghandi, Martin Luther King e Margherita Hack. Ma la scelta vegetariana non è una realtà recente.

Nel nostro Paese, fino ad una cinquantina di anni fa, moltissime persone conducevano spesso un’esistenza da semi - vegetariane, considerato che l’alimentazione delle popolazioni rurali, e non solo, era costituita da cereali, legumi e verdura, con pochissima carne, consumata solo la domenica ed in quantità minime, e non tanti latticini o uova. In quel caso si trattava di povertà, dato che la carne era davvero un lusso. Ma già dagli anni ’60, grazie anche al mutamento culturale introdotto dai movimenti giovanili e femminili la scelta alimentare è diventata qualcosa di più che moda. In base al Rapporto Eurispes del 2008 in Italia vivono 3 milioni e mezzo di vegetariani, concentrati soprattutto nelle regioni settentrionali e del centro, e più del 60% sono donne. Per lanciare uno sguardo all’Europa il paese più vegetariano è la Gran Bretagna; viste forse anche le influenze coloniali con l’india, nel regno Unito si contano oggi 7 milioni di vegetariani, il 9% della popolazione adulta, con una crescita eccezionale negli ultimi anni, specialmente tra i giovani al di sotto dei 25 anni, dei quali il 12% è vegetariano. Secondo la Vegetarian Society del paese in Gran Bretagna cinquemila persone alla settimana si avvicinano alla dieta vegetariana e il numero di vegetariani britannici è raddoppiato negli ultimi dieci anni. Quanto agli Stati Uniti, terra che esporta l’immagine dell’hamburger e del fast food, l’ultima ricerca effettuata negli States ad inizio 2000 valuta il numero dei vegetariani americani intorno ai 48 milioni, un vero esercito di pentiti del colesterolo. Ma, numeri a parte, com’è la vita quotidiana di chi non mangia carne e pesce in Italia? Che problemi, e che vantaggi, ci sono nell’essere vegetariane? Ecco tre storie di donne.

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Vegetariane si diventa: i racconti (seconda parte)

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Mamma perchè vegetariana

 

“Fino ai 30 anni ho sofferto di problemi intestinali: coliche, colon irritabile,– racconta Carla, 44 anni, maestra di scuola materna -. Mi operarono anche di appendice, ma continuavo a stare molto male. Poi, in una farmacia con reparto erboristico, mi consigliano di rivolgermi ad una omeopata. E lei mi ha salvato la vita non con medicine, ma cambiandomi l’alimentazione. Non è stato facile, facendo un lavoro nel quale devo mangiare fuori, a scuola, gestire questo cambiamento. Via tutta la carne, e anche i latticini per un mese, strettissimo regime di legumi e verdure. Poi gradualmente ho ripreso alcuni latticini, e da allora vivo senza carne e sono diventata un’altra persona. Via i crampi, via i dolori. A distanza di dieci anni da quella scelta sono rimasta incinta, quando mi avevano detto che non avrei mai potuto avere figli. E anche quando mi era stato detto, durante e dopo il parto, che avrei dovuto mangiare carne per combattere l’anemia non ne ho mangiata: compenso con i legumi, e cerco anche di evitare dolci e caffè. Da quando non mangio carne mi sento pulita dentro, come disintossicata.   

Ma in Italia siamo indietro

 

“Sono vegetariana sin da piccolissima – racconta Fernanda, 40 anni, fotografa. Mia madre cercava di propinarmi carne e pesce, ma a me facevano senso. Poveretta, anche lei era assediata dai dottori degli anni ’60 che pensavano che l’assenza di carne nella dieta portasse automaticamente all’anemia, e quindi tentava di seppellirne un po’ dovunque in mezzo a patate e insalata. Per fortuna una pediatra finalmente le disse che se io stavo così male a mangiare carne era meglio non insistere. In vent’anni le cose sono comunque migliorate. Riesci a trovare da mangiare decente anche se viaggi, un po’ meno nelle stazioni ferroviarie, di più negli aeroporti. Ma sto parlando dell’estero, perché nella mia esperienza l’Italia è ancora decisamente  meno ‘friendly’ con i vegetariani rispetto al resto dei paesi europei. In Svezia, Svizzera e Inghilterra trovi l’opzione vegetariana sui panini dovunque, dai musei ai bar, le compagnie aeree europee per i lunghi viaggi forniscono menù alternativi, e pietanze surgelate e piatti pronti vegetarian e vegani li trovi in tutti i supermercati. In Italia siamo in ritardo. Ci sono ottimi ristoranti, ma solo nelle grandi città, resiste il mito della necessità della carne a tutti i costi, e per i giovani non è salutare la diffusione della cultura del fast food a prevalenza  di carne e salse grasse. 

 

Vuoi mettere le melanzane alla parmigiana?

“Sono vegetariana dall’adolescenza, allergica al pesce, e credo di non essere mai entrata in una macelleria in vita mia, da tanto mi fa senso la carne e mi infastidisce l’odore. Detto questo non mi sono mai piaciute le persone che vogliono imporre alle altre che cosa debbano o non debbano mangiare – sostiene Cristina 39 anni, grafica. Però mi secca che si dica che chi è vegetariana mangia cose tristi, e che le cose senza la carne necessitino di molto lavoro in cucina. Vogliamo parlare delle melanzane alla parmigiana, un piatto senza carne internazionalmente conosciuto e apprezzato anche da chi è carnivoro? Chi ha detto che si fa prima a fare una fettina invece che un’insalata? Del resto anche la fettina di solito si mangia con un contorno. Eppure spesso vengo guardata come una marziana quando dico che non mangio carne. Certo le cose sono migliorate rispetto a quando andare fuori a mangiare per chi era vegetariano significava praticamente digiunare. Nei ristoranti si servono anche piatti con le verdure, anche perché il problema dietetico è diventato un fatto di massa. Restano problemi dal punto di vista economico: il biologico è ancora molto più caro della merce normale, e ovviamente anche la verdura è a rischio di schifezze chimiche se non c’è certezza di controllo accurato”. 

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Bibliografia sull’ Ecofemminismo

 

MAREA n.2, giugno 1998

MAREA n.2 giugno 2001

MAREA n.1 marzo 2007

MAREA n.3 marzo 2010

MAREA n.3 giugno 2017

Donne, ambiente, ecologia, numero speciale di Il foglio del paese delle donne n.32 1994

AA.VV., Donne per un pianeta sano Dossier, Roma, 1991.

AA.VV., Scienza, potere, coscienza del limite. Dopo Cernobyl: oltre l’estraneità, Roma 1986 Alioli, Angela, “Laura Conti: l’amore del vivere”, Via Dogana n.12 (sett-ott), Milano,1993

Allicchio, Rita e Pezzoli, Cristina (a cura di), Donne di scienza: esperienze e riflessioni, Torino 1988 

Biehl, Janet, “L’ecologia profonda è anti femminista”, Volontà, n. 1-2 (Numero monografico “Differenza che passione”), Milano, 1988

Bonnet, Jocelyne, La terra delle donne e le sue magie, Como, Red, 1991 

Braidotti, Rosi, Madri, mostri e macchine, Roma, Manifestolibri, 1996 

Buzzatti Gabriella e Serpi Tina Il fantasma del patriarcato, Firenze, Alma Edizioni, 1997. 

Caldicott, Helen, La follia nucleare: le centrali e gli armamenti, Como, Red, 1981.

Carson, Rachel,Primavera silenziosa, Milano, Feltrinelli, 1990

Ciuffreda, Giuseppina, “Nord e Sud nell’ecofemminismo”, Reti, n. 1-2, 1992, (Aracne, Bari).

Conti, Laura, Una lepre con la faccia di bambina, Roma, Editori Riuniti, 1980 

Coordinamento ONG donne e sviluppo, Di ritorno dal Congresso mondiale delle donne per un pianeta sano: interventi, testimonianze, proposte, Roma, 1992 

Darcy De Oliviera, Rosiska e Melchiori, Paola, articoli in Lapis, Milano, n. 21, febbraio 1994, 

Donini, Elisabetta, La nube e il limite: donne, scienza, percorsi nel tempo, Rosenberg & Sellier, 1990 

Ferrara, Marcella, Le Donne di Seveso, Roma 1977 

Fox Keller, Evelyn, Sul genere e la scienza, Milano 1987 

Gebara, Ivone, Noi, figlie di Eva: potere e non-potere delle donne, Assisi, Cittadella, 1995 Haraway, Donna Manifesto Cyborg. Donne, tecnologie e biopolitiche del corpo, Milano, Feltrinelli, 1995] 

Merchant, Carolyn, La morte della natura: le donne, l’ecologia e la rivoluzione scientifica, Milano, Garzanti, 1988] 

Mortari, Luigina, Abitare con saggezza la terra: forme costitutive dell’educazione ecologica, 

Radford, Ruether e Radford, Rosemary, Gaia e Dio: una teologia ecofemminista per la guarigione della terra, Brescia, Queriniana, 1995.

Elisabetta Donini e Maria Teresa Fenoglio, Donne, tecnologia e scienza: un percorso femminile attraverso mito, storia, antropologia, Torino, Rosenberg & Sellier, 1986] 

Shiva, Vandana, Sopravvivere allo sviluppo, Torino, ISEDI, 1990] Ecofeminism, Zed Books, 1993 ; Monoculture della mente: biodiversità, biotecnologia e agricoltura scientifica, Torino, Bollati Boringhieri, 1995 (Pisa). 

Sontheimer, Sally (a cura di), Terra donna: crisi ecologica e sviluppo sostenibile nel sud del mondo, Roma, AIDOS (Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo), 1991.

Spini, Mila, Donne, ambiente, sviluppo, Firenze, 1991.

Vilaine, Anne Marie de, “Per un femminismo ecologico nonviolento”, in Per un futuro nonviolento, a cura di Adriana Chemello, Torino, Satyagraha, 1984

Laura Cima, L’ecofemminismo in Italia, le radici di una rivoluzione necessaria, Il Poligrafo, 2016 

Naomi Klein, No logo, Baldini e Castoldi

Saskia Sassen, Losing control, Il Saggiatore

Viviane Forrester, Una strana dittatura, Ponte alla Grazie

Viviane Forrester, L’orrore economico, Mondadori

 

 

ECOLOGISTE IN INTERNET:

 

Carol Adams, biography and books review. http://triroc.com/caroladams/

Laura Cima, www.lauracima.it

Vandana Shiva, https://en.wikipedia.org/wiki/Vandana_Shiva

Vandana Shiva, https://www.navdanya.org/site/

 

ECOFEMMINISMO on line

 

Indigenous Environmental Network

http://www.ienearth.org/

Per chi ha a cuore il pianeta non può mancare una visita al sito che raccoglie tutte le informazioni sulle realtà dei popoli indigeni, dove le donne sono in prima fila per sensibilizzare il mondo sul pericolo di estinzione delle risorse della terra.

 

Women's Environment and Development Organization

www.wedo.org

WEDO è una delle più grandi organizzazioni al mondo che tiene connesse le ong che lavorano per la salvaguardia dei diritti delle donne in rapporto con lo sviluppo armonico delle risorse del pianeta. 

 

Women's Environmental Network www.vegweb.com

Con sede a Londra è una delle più attive associazioni ecoambientaliste, con particolare attenzione ai temi dell’inquinamento ambientale nelle città.

Equivita www.equivita.it/

Comitato Scientifico Antivivisezionista, unisce e coordina i medici e gli scienziati che aderiscono alla lotta contro la sperimentazione animale, 

Satyamag www.satyamag.com/

Giornale ecopacifista fondato nel 1994

 

DIRITTI ANIMALI

Animal’s Agenda www.animalsandsociety.org/

 Diritti degli altri animali in un periodico diffusissimo oltreoceano diretto da una femminista.

 

Antivivisezione www.antivivisezione.it

Animato da una stragrande maggioranza di giovani donne questo sito è una porta per varcare l’universo della rete popolato da animaliste e animalisti; numerosi infatti sono i links offerti, molti dei quali danno l’accesso a siti segnalati in questa guida, degni di essere visitati anche per l’impegno profuso nell’attività a favore degli ‘altri’ animali.... 

 

Leal – Lega antivivisezione www.leal.it/

Un’altra associazione che si batte contro la sperimentazione sugli animali. 

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Women's Environmental Network

(www.vegweb.com

Con sede a Londra è una delle più attive associazioni ecoambientaliste, con particolare attenzione ai temi dell’inquinamento ambientale nelle città.

 

 

DIRITTI DI ALTRI ANIMALI

 

 

 

Animal’s Agenda

www.animalsagenda.org/

Diritti degli altri animali in un periodico diffusissimo oltreoceano diretto da una femminista.

 

Feminists for Animal Rights (FAR)

www.enviroweb.org/far/

La più grande organizzazione ecofemminista del mondo che si occupa anche di diritti di altre specie.

 

FEMMINISTE VEGETARIANE

 

Veggies Unite!

www.vegweb.com


Star bene eliminando la carne dalla propria dieta, attivismo politico verso gli altri animali, links e risorse sul pensiero delle donne in merito.    

 

Scelta vegetariana

www.vegetariano.it/link.htm

ricco di link per scegliere di alimentarsi senza carne

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